Perché investire nell'architettura a microservizi

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Architetture a microservizi: un trend del 2021

L’architettura a microservizi è stata inserita da Mulesoft all’interno del recentissimo report “Top 8 trends shaping digital transformation in 2021” e, proprio per questo, vale la pena approfondire le sue caratteristiche e gli aspetti innovativi di questo tipo di architettura che, da alcuni anni, utilizziamo anche per i nostri clienti.

Che cosa sono i microservizi?

Sono utilizzati per sviluppare un’architettura software formata da servizi indipendenti che comunicano tra loro attraverso interfacce comuni, esponendo API. Con una struttura di questo tipo, si evitano i problemi tipici delle strutture monolitiche che i grandi del web stanno a mano a mano abbandonando per passare alla distribuzione in servizi. Amazon, Uber, Netflix e tanti altri possiedono infatti una struttura flessibile e indipendente basata sui microservice.

L’architettura a servizi si basa appunto su servizi liberamente accoppiati che espongono dati e funzionalità, rendendo possibile per le aziende di adattarsi velocemente alle mutevoli richieste dei clienti, offrendo così un servizio altamente competitivo. Eliminando la complessità derivante dalla gestione di servizi disparati, unendoli in una sola architettura, le aziende possono godere a pieno dei vantaggi competitivi forniti da un’architettura di questo tipo.

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Ecco una lista dei vantaggi dell’architettura a microservizi:

  • Maggiore resilienza ai guasti, derivante dall’indipendenza: un guasto a un servizio non va ad intaccare il funzionamento degli altri;
  • Facilità di aggiornamento delle applicazioni;
  • Manutenzione più agile;
  • Scalabilità e prontezza nell’innovazione;
  • Riduzione time-to-market.

Architetture microservizi: cosa dicono gli specialisti

Dall’ultimo report pubblicato da Dimensional Research, possiamo estrapolare informazioni preziosi riguardo l’uso e i vantaggi business derivanti dall’architettura a microservizi. Questo studio è stato condotto su un totale di 353 imprese di grandi dimensioni, intervistandone i responsabili IT. Di questi, ben il 91% utilizza o ha in programma di utilizzare questa architettura; delle aziende che hanno implementato una struttura software di questo tipo, l’82% sostiene di aver scelto questa tecnologia per la maggior agilità, mentre il 78% per la maggior scalabilità

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Secondo Gartner, i 65% dei CIO di servizi finanziari hanno pianificato di aumentare il budget per la spesa in infrastrutture tecnologiche, compresi quindi i microservice e l’utilizzo di application programming interface (APIs).

Secondo 451 Research invece, il 49% delle imprese intervistate afferma che i microservizi rappresentino la tecnologia cloud-native più importante tra quelle utilizzate.

Di cruciale importanza, al fine di costruire una struttura software moderna e aperta alle innovazioni di mercato, sono quindi le Application Programming Interface. Proprio Mulesoft è stato riconfermato Leader del Magic Quadrant di Gartner per il mercato del Full lifecycle API Management e fornisce un sistema multilivello in grado di coprire l’intero ciclo di vita delle Application Programming Interface.

Le API sono i connettori che mettono in comunicazione i servizi con l’esterno, rendendo quindi possibile la collaborazione con altri applicativi.

Si può parlare in particolare di API-led connectivity che consente di velocizzare il development sin dal primo progetto e di accelerare ulteriormente dal secondo progetto in poi, grazie alle risorse riutilizzabili e alla capacità organizzativa accumulata.

Scegliendo l’API management di Mulesoft,i clienti hanno rilevato che gli aumenti di agilità e velocità hanno portato a consegnare progetti 3-5 volte più velocemente e hanno aumentato la produttività del team del 300%, rispetto alle soluzioni di integrazione legacy o sviluppate internamente.

Leggi anche “API Management con Mulesoft”

Per sfruttare al massimo le potenzialità dell’architettura a microservizi, è importante che le aziende investano per colmare il divario tra microservizi e sistemi tradizionali, implementando le API e promuovere così velocità e agilità nello sviluppo. Abbinare una struttura a servizi con un approccio di connettività API-led riduce drasticamente il tempo di developement (per un esempio concreto, suggeriamo di leggere il caso Unilever).

Architetture software a microservizi e container: il ruolo di Docker

Abbinare a un’architettura a microservizi delle applicazioni containerizzate è l’altra strategia di ultima generazione. La tecnologia dei container permette di implementare più applicazioni per ogni sistema operativo, a differenza della virtualizzazione che prevede la possibilità di installare una sola applicazione per OS.

Quando si parla di container, è necessario parlare di Docker, una delle piattaforme di container management più utilizzate.

Il deployment delle applicazioni è automatizzato all’interno dei container: al suo interno è presente il codice e le sue dipendenze, caratteristica che permette al developer di replicare l’applicazione, a prescindere dal sistema operativo dell’host. L’ambiente di sviluppo risulta così standardizzato e cresce la produttività del team di sviluppo. Inoltre, L’indipendenza dei container e delle loro risorse garantisce totale sicurezza: ogni container è separato dagli altri e lo sono anche i singoli processi attivati.

Strutturare un software su questi tre imperativi tecnologici garantisce all’azienda maggiore flessibilità e velocità di sviluppo e deployment, riduzione del time-to-market e infine, maggiore competitività.

Partendo dall’architettura a microservizi che si interfaccia attraverso API e l’utilizzo della tecnologia dei container, è possibile ottenere una soluzione IT altamente performante e innovativa.

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