Trend ICT 2023: le tecnologie da non perdere

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Gli ambiti e gli strumenti ICT da non perdere nel 2023

L’investimento in digitale è in continua crescita: nonostante la crisi, rispetto al 2022, per il 2023 è previsto un incremento del 3% in investimenti ICT, per un totale di circa 79 miliardi di euro. Le previsioni per gli anni successivi sono ancora più positive e si prevede un giro di affari che toccherà gli 87 miliardi.

 Ma quali sono le tecnologie da non perdere? Quali meritano maggiore attenzione e su quali investire?

Ecco qui i trend ICT per il 2023!

Robotic Process Automation

L’automazione si conferma da anni uno delle tendenze principali del settore e, nel mondo software, questo si traduce nella Robotic Process Automation: questa tecnologia permette, tramite bot, di automatizzare i task ripetitivi e dal basso valore aggiunto ed è uno dei principali trend del 2023.

Gli ambiti di applicazione sono i più svariati: apertura di mail, lettura di database, compilazione di moduli, ecc: automatizzando queste operazioni si azzera il rischio di errore legato all’attività umana, si velocizzano queste operazioni e si permette ai propri dipendenti di concentrarsi su attività lavorative più gratificanti e dal più alto valore aggiunto per l’azienda. In alcune aziende, si stima che ben il 45% dei task potrebbe essere automatizzato grazie ai bot con un ritorno sull’investimento di quasi il 300%.

In settori dove i task ripetitivi sono numerosi, l’RPA è l’investimento su cui puntare nel 2023.

Cloud Computing

Da diversi anni, il cloud si conferma tra i mercati con il tasso più alto di investimento: nel 2022, il volume del cloud computing è aumentato del 18% rispetto all’anno precedente. Tra le grandi imprese, il cloud sta rapidamente raggiungendo la stessa percentuale di diffusione dell’on-premises, ma anche le PMI stanno investendo in questo passaggio.

La diffusione del cloud computing porta con sé anche la necessità da parte delle imprese di rendere i propri applicativi cloud-ready: questo comporta un rilevante incremento anche in progetto di modernizzazione software e, in particolare, nella containerizzazione degli applicativi o nella riscrittura di sistemi legacy.

 Low code/no code platform

Per velocizzare ulteriormente i rilasci e i nuovi sviluppi così da ridurre il time-to-market, sono molte le imprese che decidono di investire in piattaforme low code o no code. Queste piattaforme sono perfette anche in quei casi in cui l’azienda non disponga di un vero e proprio team di sviluppo e non voglia esternalizzare la gestione dei propri sistemi informativi. Questi framework, infatti, sono scritti nei più comuni linguaggi di programmazione, come Java o Python, ma l’utente agisce su un’interfaccia intuitiva, dove deve eseguire solo operazioni di drag and drop. Si stima che circa il 70% dei nuovi applicativi sarà basato su tecnologie low-code o no-code entro il 2025.

Blockchain

La tecnologia blockchain è in continua evoluzione ed è utilizzata in modalità e settori sempre più svariati. Possiamo affermare che la blockchain ha oramai superato il binomio con le criptovalute: i sistemi decentralizzati basati su queste tecnologie hanno trovato nuove implementazioni e questo trend è in netta crescita.

Nel settore finanziario, ad esempio, sta prendendo campo la cosiddetta Decentralized Finance e la Regenerative Finance. La prima permette agli istituti finanziari di accelerare i processi legati ai prestiti, come il controllo del Credit Score, ossia la verifica dei requisiti e dei parametri di rischi nella concessione di un prestito a un individuo specifico. La seconda invece, ancora in fase esplorativa, mira a utilizzare la blockchain per ridurre gli impatti ambientali dei processi bancari, allo scopo di ridurre le emissioni e mitigare i rischi legati al cambiamento climatico.

Altro aspetto in crescita, è l’utilizzo della blockchain da parte delle imprese per aumentare la sicurezza: la decentralizzazione e le caratteristiche di immutabilità e trasparenza, assicurano l’affidabilità dei dati e delle transazioni e maggiori garanzie agli utenti.

Nonostante gli ambiti di applicazione della blockchain siano in continua espansione, il numero di criptovalute si conferma in continuo aumento: a fine 2022 erano oltre 20 mila le cryptocurrency disponibili e sempre più aziende e start-up decidono di creare i propri token per i loro progetti.

Cybersecurity e Intelligenza artificiale

Gli attacchi informatici rappresentano un problema per le imprese: nel 2022, gli attacchi gravi ai sistemi sono aumentati di oltre l’8% ed è quindi necessario implementare soluzioni efficaci per evitare questi attacchi. Nell’ambito della cybersecurity, il 2023 rappresenta un anno di grandi investimenti: secondo Gartner, le imprese spenderanno un totale di oltre 190 miliardi di dollari per contrastare le varie tipologie di minacce informatiche, investimento sempre più cospicuo nei prossimi anni, fino a raggiunge i 260 miliardi entro il 2026.

In particolare, gli strumenti di Intelligenza artificiale saranno i protagonisti del 2023: questi permettono di rilevare automaticamente il rischio di potenziali attacchi in diverse modalità.

L’AI viene utilizzata ad esempio per rilevare anomalie nel flusso di dati e in generale per monitorare la sicurezza dei sistemi informativi e avvisare il reparto IT in caso di pericolo. L’AI si basa essenzialmente su algoritmi di auto- apprendimento, in grado di riconoscere i modelli di comportamento degli hacker e degli strumenti da questi utilizzati, in modo da organizzare delle azioni mirate a scongiurare l’attacco.

ChatGPT

Da alcune settimane non si parla d’altro: ChatGPT è lo strumento basato sull’AI e Machine Learning specializzato nella conversazione con un utente umano. Basta porre una domanda e ChatGPT ti fornisce una risposta strutturata, dettagliata, senza errori grammaticali e dalla sintassi perfetta. A cosa può servire? Gli ambiti di applicazione possono essere i più svariati: dalla scrittura di tesi, canzoni, articoli e tanto altro. L’accuratezza del testo e l’apprendimento continuo sono i punti di forza di questo strumento e il 2023 sarà senz’altro un anno di test per capire in quali ambiti sarà più utilizzato e se riuscirà effettivamente ad affermarsi come strumento per il business e non solo come moda passeggera.