Contributo digitalizzazione delle imprese e PA: le novità del PNRR

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Incentivi digitalizzazione: cosa aspettarsi dal PNRR

La Commissione Europea ha approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal Governo italiano che prevede un forte contributo digitalizzazione, tema centrale per la ripresa del Paese dopo la pandemia da COVID-19. La transizione digitale, assieme a quella energetica in senso green, è uno dei pilastri portanti del piano presentato dall’Italia per rilanciare l’economia e attuare un programma di crescita sostenibile negli anni.

Per digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA sono stati stanziati 9,75 miliardi di euro mentre sono 23,89 miliardi le risorse destinate alla digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, per un totale di 33,64 miliardi di euro. La digitalizzazione viene definita come necessità “trasversale” perché in continuo divenire e trasformazione, seguendo le novità tecnologiche e necessaria nei più svariati settori dalla produzione, alla sanità, dal turismo alla scuola.

L’Italia parte dal 25esimo posto in Europa per livello di digitalizzazione: la causa è da ritrovare nel basso grado di educazione al digital e alla bassa adozione delle più moderne tecnologie. Sfruttando il fondo di aiuti europei, il Governo intende dare una forte spinta al processo di digital transformation sia nel settore pubblico che privato e, di conseguenza, alla crescita economica nazionale.

Focalizzandoci sul privato, per promuovere la digitalizzazione e l’ammodernamento del sistema produttivo, il governo prevede:

  • Incentivi per gli investimenti in tecnologia (transizione 4.0);
  • Ricerca e sviluppo;
  • Riforma del sistema di proprietà industriale.

Particolare attenzione è posta all’adozione di nuove tecnologie da parte delle PMI, da sempre penalizzate per il peso economico di questa tipologia di investimenti. Si prevede in particolare, misure per il processo di internalizzazione, per favorire il Made in Italy e la competitività delle filiere, in particolare quelle innovative e più strategiche.

Fondi digitalizzazione per le imprese italiane: le prospettive di investimento

Guardando agli obiettivi del PNRR e in generale al lavoro del Ministero per l’innovazione tecnologica e transizione digitale, sono diversi gli investimenti considerati di primaria necessità e oggetto del contributo digitalizzazione.

Si parla innanzitutto di cloud computing: nel Piano Nazionale, infatti, sono previsti 1 miliardo di euro per l’abilitazione e facilitazione alla migrazione al cloud. Questo fa parte di una strategia comunitaria comune che punta alla creazione di un mercato unico e sicuro dei dati. La migrazione in cloud e l’utilizzo quindi di infrastrutture interconnesse è altamente auspicata dall’Unione Europea, tanto da aver creato anche un fondo di ricerca specifico, l’OCRE. Il passaggio al cloud dovrà interessare innanzitutto la Pubblica Amministrazione, in modo da agevolarne le operazioni, renderle più flessibili e abbassarne i costi. L’utilizzo del cloud è però un investimento al quale puntano anche moltissime aziende, proprio per i suoi innumerevoli vantaggi competitivi.

La migrazione in cloud rientra poi nel più generale concetto di software modernization: ovvero l’ammodernamento dei software legacy, applicativi di vecchia data, ma estremamente strategici, in quanto utilizzati per la gestione dei processi di core business. Si tratta di progetti IT molto importanti sia a livello strategico che economico: propri per i tempi di progetto piuttosto lunghi e i costi, molte aziende convivono con applicativi che, seppur funzionanti, gravano sull’impresa con costi sproporzionatamente alti.

I fondi stanziati e il contributo digitalizzazione, rappresentano quindi l’occasione per molte imprese italiane di rivedere la loro strategia IT e modernizzare i propri applicativi, a seconda delle diverse esigenze. La software legacy modernization si compone di diverse strategie, più o meno complesse e impattanti: dalla riscrittura dell’applicativo, per il passaggio a un linguaggio di programmazione più snello e innovativo, al passaggio del software su una piattaforma diversa, come il cloud (re-platforming), dalla reingegnerizzazione alla rehosting.

Altro trend, cruciale in particolare per le industrie manifatturiere, è l’Artificial Intelligence/ Machine Learning: questi componenti aiutano le aziende a definire in modo efficiente schemi, individuare anomalie e colli di bottiglia, fare previsioni e prendere decisioni basate sui dati.

Agevolazioni digitalizzazione: cosa c’è in arrivo per le imprese

Nell’ambito della Transizione 4.0, il contributo alla digitalizzazione prevede:

  • Sostituzione dell’iper-ammortamento con appositi crediti fiscali di entità variabile a seconda dell’ammontare dell’investimento
  • Il riconoscimento del credito sugli investimenti effettuati nel biennio 2021-2022, in modo da favorire la pianificazione da parte delle imprese;
  • L’estensione degli investimenti immateriali agevolabili e l’aumento delle percentuali di credito e dell’ammontare massimo di investimenti incentivati.

Nell’ambito degli investimenti ad alto contenuto tecnologico invece, si prevede un importo dei contributi pari al 40% dell’ammontare complessivo della spesa.

Ai contributi per la digitalizzazione delle imprese contenute nel PNRR, vanno aggiunte altre forme di incentivi digitalizzazione, contributi e bonus già approvate con la legge di bilancio. Vediamo più nel dettaglio le forma di contributi a cui le aziende possono attingere:

  • Innanzitutto, le agevolazioni fiscali per progetti di ammodernamento in chiave Industria 4.0 che includano beni materiali e immateriali: per questi interventi è previsto un credito di imposta del 10% nel 2021 e del 6% nel 2022, a fronte di un investimento massimo di 2 milioni di euro per gli hardware e di 1 milione per i software;
  • Per l’acquisto di strumenti per il lavoro da remoto o agile, il credito d’imposta è fissato al 15% per il 2021;
  • per beni immateriali 4.0, come i software, credito d’imposta al 20% fino a 1 milione di euro di spesa (incluse le spese per il cloud computing).

A livello regionale, sono inoltre previsti diverse forme di agevolazioni e contributi a fondo perduto che variano in base alla regione di appartenenza. Il tema del contributo digitalizzazione e degli incentivi per la trasformazione digitale è più attuale che mai e in continua evoluzione: segui la nostra pagina LinkedIn per rimanere sempre aggiornato!